Giuseppe Bacci
Non so perché, ma il mare, l'acqua ha sempre esercitato su di me una forte attrazione, forse perché è la fonte della vita ,senza l'acqua non potrebbe esistere nessuna forma vivente ,inoltre tutto è partito dagli oceani . Fin da bambino sono stato affascinato da questo elemento , non ricordo di aver mai avuto paura di lui o di non aver saputo nuotare , non camminavo ancora , ma stavo già in acqua sicuro che non sarebbe potuto succedermi niente.
A cinque anni mio padre mi regalò la prima maschera e le prime pinne n.
24 comprate alla Fiera di Milano, era il 1960 e cominciai a conoscere
il meraviglioso mondo subacqueo.
Poi col passare degli anni aumentava
sempre di più il richiamo del mare, l'estate non era più sufficiente a
soddisfare questo bisogno, allora ecco i maglioni per aumentare la
permanenza in acqua o la prima muta per cominciare ad immergersi fuori
stagione; poi l'istinto della caccia, il primo fucile, le prime prede. Era il 1967, avevo 12anni, già pescavo, avevo un fucile, un Bess tana della Mares, un fuciletto a molla di una cinquantina di centimetri con cui facevo strage di scorfani, tordi, polpi ed altre facili prede e fu in quegli anni che cominciai a sentir parlare del già famoso Circolo Cacciatori Subacquei G. Garibaldi. Ai Bagni Fiume regno delle mie prime esperienze sub avevo conosciuto un ragazzo un po' più grande di me che vedendomi pescare si fermava a parlare : disse di chiamarsi Massimo Carpigiani di essere anche lui un pescatore sub, di far parte del Ci .ca. sub e di andare a pescare in Meloria: raccontava di favolosi carnieri di cernie ,saraghi ed aragoste ..
Massimo Carpigiani
Finalmente nell'estate del settanta riuscii ad andare in Meloria per la prima volta e sinceramente rimasi deluso, perché mi buttai proprio sotto la torre e non presi ne vidi nulla di favoloso, ma tornando verso terra incrociammo proprio la barca di Massimo, anche lui stava tornando dalla pesca, e alla mia richiesta di che cosa aveva preso sollevò un' incredibile carniere di saraghi, orate, corvine facendomi rimanere sbalordito. Poi l'anno dopo,c onobbi altri due sub del circolo, Pardini e Bosco e furono loro che mi fecero iscrivere al Ci.CA .Sub. Era il 1 ottobre del 1971. Dopo pochi giorni ci fu una pescata sociale, se non sbaglio il 9 o il 10 di ottobre , la barca era la gloriosa Tinozza e l'equipaggio oltre a me era formato da Beppe Martinelli, Rossi e Baratella.
Mi ricordo che all'inizio non ero proprio a mio agio, non conoscevo nessuno dei tre e soprattutto avevo paura di fare brutta figura, di non essere all'altezza. Non mi ricordo chi si buttò per primo, eravamo un po' fuori della Meloria a ponente , dopo alcuni minuti di paperino, fu fermata la barca e buttata l'ancora. Sotto, il fondo era bellissimo, le prede non sarebbero mancate. Quando venne il mio turno, devo dire che ero veramente emozionato, ma come al solito appena messa la testa sott'acqua tutto passò, c'erano dei catini di roccia viva alti circa un metro, con crepe e spaccature e dove si apriva un grosso tetto di roccia si vedevano dei bei saraghi guizzare impauriti.
Ci saranno stati dieci - dodici metri d'acqua, che per me a quei tempi non erano proprio pochi, ma se mi ricordo bene presi quattro saraghi, due bei reali e due grossi fasciati di quelli che oggi sono praticamente scomparsi . Da quel giorno diventai un assiduo frequentatore del circolo e della Meloria, e in poco tempo in quella meravigliosa palestra che è il nostro mare e con maestri come Martinelli , Bencini, Leonardi imparai l'arte della caccia subacquea. A tanto tempo da quei giorni e dopo aver smesso di andare sott'acqua da oltre quindici anni mi prende talvolta la nostalgia di quei momenti, il desiderio forte, doloroso di tornare ad immergermi, nel blu, solo con me stesso, nel silenzio dell'abisso dove puoi sentire il respiro del mondo.
Giuseppe Bacci
|